SPECIALE VENEZIA 74
Come fossero proiettili, tu schivi i sentimenti
Non si fa in tempo a pensare “quanto poco credibile è la Gerini in lacrime, in questa scena del funerale” che subito scopriamo che il suo personaggio piange lacrime false: il morto nella bara non è suo marito, don Vincenzo, grande boss del mercato ittico, ma un sosia.
Come in Agente 007 – Si vive solo due volte, il decesso è semplicemente una messa in scena. La vedova Donna Maria, che da serva ha sposato il suo padrone, deve alla propria cinefilia quest’idea geniale. I Manetti, proprio grazie all’eterogeneità dei loro gusti cinematografici e della loro carriera, tra film, spot e tv, trovano in Ammore e malavita un equilibrio instabile ma sorprendente. La colonna sonora è da segnalare, sia per l’efficacia con cui le canzoni, quasi sempre intradiegetiche, raccontano i personaggi, anche nelle loro violente interazioni (menzione speciale per la cover di What A Feeling in napoletano), sia per come spazia dalla musica neomelodica al funk, dalla disco music al rock, dall’r&b all’hip hop. Tra ralenti, split screen, inquadrature oblique, pianisequenza in steadicam, soggettive, transizioni a tendina, rossi accesi e blu elettrici, luci livide, verdastre, si sorride per i riferimenti parodici a Gomorra e al turismo della paura a Scampia. Tra gli interpreti, a parte il solito impagabile Buccirosso e Claudia Gerini nei momenti di canto e ballo, è apprezzabile Raiz degli Almamegretta, in un ruolo truce da sicario. Meno esuberante il Morelli di Coliandro, che scansa le pallottole come in Matrix. Ambientato a Napoli, com’era anche il precedente Song’e Napule, il film non è privo di difetti, dalla lunghezza eccessiva alle svolte narrative a tratti poco convincenti. Eppure, merita grande considerazione, non fosse altro che per la freschezza e la leggerezza con cui ingredienti della più disparata provenienza si mescolano ironicamente. Tanti gli omaggi alla gloriosa tradizione della sceneggiata napoletana, con l’apparizione indimenticabile di uno dei suoi re, Pino Mauro. La commedia (si cita Il marchese del grillo, ma anche Notting Hill), il cinema di sparatorie e tradimenti di Hong Kong, i migliori film d’azione e thriller americani (la stanza di Panic Room, il confronto a distanza tra “animali” simili di Heat – La sfida) e il musical vero e proprio, con tanto di balletti, neanche fossimo a Bollywood, si fondono. Il piatto potrebbe risultare di difficile digestione, ma è una sorta di street food “fusion”, da servire a un pubblico vasto e popolare, quello che solitamente si tiene lontano dalle boutique del gusto del cinema d’autore più presuntuoso e vacuo.
Ammore e malavita [Italia 2017] REGIA Manetti Bros.
CAST Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini, Carlo Buccirosso, Raiz.
SCENEGGIATURA Michelangelo La Neve, Manetti Bros. FOTOGRAFIA Francesca Amitrano. MUSICHE Aldo De Scalzi.
Musical, durata 133 minuti.