62° BFI London Film Festival, 10-21 ottobre 2018, Londra
Emozioni trasformative
È raro vedere un film che sembra fare qualcosa di completamente inedito. In Madeline’s Madeline, la regista Josephine Decker riesce a racchiudere in un’ora e mezza un caleidoscopio emotivo e tematico, ed elementi cinematografici che trasformano la natura del film.
La sedicenne Madeline è diventata una parte chiave di una prestigiosa troupe di teatro immersivo, incoraggiata dalla regista dello spettacolo, Evangeline. Allo stesso tempo, il ricovero ospedaliero per problemi psichiatrici lascia ancora segni pesanti, come sua madre Regina continua a ricordarle. Vedere Helena Howard nei panni di Madeline è un’esperienza trasformativa: la sua trasparenza emotiva è travolgente, sia quando recita durante i laboratori teatrali, sia quando onde incontrollabili di rabbia, paura, felicità, trasformano lei e il mondo che la circonda. Le due donne adulte nella sua vita non sembrano però vederla come un essere umano, e non una emanazione della loro psiche. Regina proietta tutte le sue ansie e paranoie sulla figlia. Evangeline usa una sedicenne come catalizzatore per i suoi progetti artistici. In Madeline’s Madeline, il mondo reale e il mondo interiore della protagonista sono tutt’uno. Ci sono a malapena delle linee di separazione tra quello che succede nella realtà, quello che è generato dalle improvvisazioni teatrali (“Non sei un gatto – sei dentro il gatto”), e le proiezioni della mente di Madeline. Tutto succede contemporaneamente, si sovrappone, lotta per la nostra attenzione e quella delle protagoniste. La qualità della cinematografia di Ashley Connor rende alcune scene quasi tangibili; nei momenti più surreali e sognati di Madeline, sappiamo esattamente come sarebbe toccare quello che vediamo sullo schermo. La qualità fisica e interiore di quello che vive Madeline vengono trasmesse con una immediatezza che non smette mai di essere sorprendente. Alla sua radice, quella di Madeline’s Madeline è una storia di formazione, in cui però precipitiamo dentro in medias res e non vediamo certo come andrà a finire. Questo tema viene rimescolato, privato degli elementi che ci aspetteremmo e ricamato di momenti inaspettati e talvolta piuttosto disagevoli da guardare. È difficile trovare un unico elemento di lettura del film – la storia di formazione, malattia mentale, la passione per l’arte sono tutti intrecciati. Non è sempre chiaro in che sfera ci troviamo, e spesso non è neanche necessario che lo sia. Questa nuvola onirica non è la chiave di lettura o il punto focale del film: è il filtro attraverso cui viene raccontata la storia imperdibile di Madeline.
Madeline’s Madeline [id., USA 2018] REGIA Josephine Decker.
CAST Helena Howard, Miranda July, Molly Parker.
SCENEGGIATURA Josephine Decker, Donna di Novelli. FOTOGRAFIA Ashley Connor. MUSICHE Caroline Shaw.
Drammatico, durata 93 minuti.