Sperare, lottare, crescere
La storia vera di tre amici ventiquattrenni, Pago, Bibi e Rice, che partono da Cesena per una vacanza di dieci giorni nell’Europa dell’Est. Arrivati a Budapest conosceranno Emil, un uomo che è fuggito dalla Romania di Ceausescu lasciando la famiglia nella capitale. Emil chiede ai ragazzi di portare una valigia ai suoi cari, e nonostante i tre si rifiutino, la valigia, in qualche modo, riesce a partire per Bucarest con loro. Da quel momento, il viaggio si trasformerà in un’avventura rocambolesca e diventerà un’esperienza di vita fondamentale per i tre romagnoli, che vedranno il mondo con occhi diversi.
Gli anni ’80, la televisione commerciale, Battiato, Toto Cutugno, Felicità di Albano e Romina, i vestiti sgargianti, il tutto e subito, i centri sociali, il socialismo, la finta opulenza, il crollo del muro di Berlino: da tutto ciò nasce Est – Dittatura Last Minute, secondo lungometraggio da regista di Antonio Pisu. Ognuno di questi elementi è fondamentale per il racconto e ne arricchisce la trama senza forzature o stereotipi.
La pellicola è ambientata in quel 1989 che tanto ha cambiato gli assetti politici, sociali e territoriali del mondo. Un anno cruciale per il destino di molti, in cui terminava un periodo epocale con la caduta dei regimi comunisti nell’Est europeo. Se da noi il socialismo craxiano stava per rivelare tutte le sue crepe, il popolo rumeno viveva ancora la dittatura e le restrizioni delle libertà fondamentali. I tre giovani protagonisti si renderanno conto di questa miseria e conosceranno le condizioni economiche e sociali in cui era ridotta la Romania; una miseria che sembrava impossibile ad occhi occidentali e che non era mai stata raccontata.
Nonostante la caduta del Muro di Berlino sia solo accennata, nel film è ben chiaro, senza pregiudizi, che esiste un mondo “pre” e “post” quell’evento, e le macerie di tutto ciò si vedono ancora oggi, basta guardare. La normalità a cui si era abituati al tempo era fittizia, scavando bene si trovavano tutte le sue contraddizioni. Ma di normalità necessitano i personaggi di questo film: i giovani protagonisti che con questo viaggio sperano di poter crescere e passare dalla loro ”adolescenza” all’età adulta; Emil e la voglia di tornare in patria da cittadino libero o la sua famiglia che vorrebbe riabbracciarlo senza dover rinunciare alle cose basilari dell’esistenza. Tutti prendono coscienza che per ottenere ciò che sperano devono lottare, anche se alla fine non è detto che ci si riesca. Pisu, con la sua regia positivamente classica, dichiara fin da subito il suo intento, quello di proporre allo spettatore un racconto di formazione on the road ispirato alla tradizione del cinema nostrano.
Est – Dittatura last minute potrebbe essere la storia di tanti di noi che, come i tre connazionali, hanno intrapreso un viaggio simile. È la storia di uomini di provincia, sì, ma colmi di speranze e voglia di mettersi in gioco. L’ingenuità delle loro azioni e la spontaneità con cui si muovono in un territorio straniero sono tipiche dei personaggi della nostra commedia classica, dove la malinconia e la dura realtà della vita cercano di annientare i protagonisti ma senza riuscirci. La bonarietà e l’arte d’arrangiarsi dell’italiano medio riescono persino a superare, in questo caso, i dettami dittatoriali di Ceausescu. Attraverso una televisione che mostra la caduta del dittatore e i bei filmati originali dell’epoca, registrati dai veri protagonisti della vicenda, viviamo una storia da raccontare, degli eroi per caso, un futuro in cui si spera ma che invece non sarà così roseo… come ben sappiamo.