Vuote passioni d’inizio estate
Dalla escort al top manager, dall’aitante fotografo alla moglie annoiata, dall’ex stupratore redento al dentista musulmano innamorato della collega sposata, dall’autista di un mafioso russo a un anziano padre di famiglia sulle tracce della figlia scomparsa. Vite e destini diversi si incrociano attraverso Europa e Stati Uniti, sfiorandosi o collidendo variamente in camere da letto, hotel di lusso, aerei e aeroporti.
Ispirato al celebre dramma teatrale di Schnitzler, Girotondo, Passioni e desideri vorrebbe rappresentare, attraverso personaggi di diverse età, nazionalità ed estrazione sociale, i molteplici lati dell’amore, dei sentimenti, della casualità insita in ogni vita. Uso il condizionale perché il film di Fernando Meirelles (Blindness, The Constant Gardener) fallisce miseramente il suo proposito, complice una sceneggiatura banale e farraginosa dell’esperto di coincidenze Peter Morgan (Hereafter). Dell’amara e disillusa pièce di Schnitzler – la sconfitta dei sentimenti rispetto a una sessualità arida e istintiva, la falsità delle maschere sociali che nascondono uomini e donne intimamente e miseramente uguali – nel film di Meirelles non ci sono tracce, sia sul versante dei contenuti, sia su quello della struttura narrativa in cui, fatto salvo il titolo originale 360, sparisce la circolarità originaria. Il riferimento sembra essere piuttosto quello del film corale alla Robert Altman ma ottenere un risultato anche solo accettabile diventa improbo se il cast al servizio di personaggi approssimativi e singolarmente scialbi lavora al minimo sindacale, e se storie e situazioni, nella maggior parte superficiali e insignificanti, sono collegate con troppa faciloneria.
Non è d’aiuto al film nemmeno una regia monocorde, commovente nel tentativo di rendersi interessante attraverso l’uso del “rivoluzionario” split screen; mentre la colonna sonora non ci risparmia una canzone per quasi tutte le diverse nazionalità rappresentata in scena. Se la proposta estiva “d’autore” in alternativa ai blockbuster milionari fosse soltanto questa, non potremmo ahimè stupirci della fuga dello spettatore dalle sale, pur tenendo conto delle nostre innegabili tendenze ataviche, come ricordava il nostro editoriale Italiani al mare. Resta da chiedersi il perché di un’uscita a ben due anni dalla prima mondiale, una scelta che conferma la miopia di certa distribuzione italiana che non coglie l’occasione di far arrivare su grande schermo qualche inedito davvero interessante, o magari di rieditare grandi classici del passato, operazione che in questi giorni, con To be or not to be di Lubitsch, sta meritoriamente ripagando Teodora Film con un ottimo successo di pubblico.
Passioni e desideri [360, Gran Bretagna/Australia/Francia/Brasile/USA 2011] REGIA Fernando Meirelles.
CAST Jude Law, Anthony Hopkins, Rachel Weisz, Ben Foster, Jamel Debbouze.
SCENEGGIATURA Peter Morgan. FOTOGRAFIA Adriano Goldman. MUSICHE Robert Burger.
Drammatico, durata 106 minuti.