Un amore nato a Casablanca
Una macchina nel deserto. Fuori il mondo, una tempesta di sabbia, dentro un uomo e una donna si vogliono, si baciano, si amano. Questo è l’amore nato all’improvviso tra l’ufficiale Max Vatan (Brad Pitt), e la spia francese, Marianne Beausejour (Marion Cotillard), insieme per uccidere un nazista. Siamo nel 1942, a Casablanca. Un’identità sotto copertura, un’unione finta.
Poi d’improvviso l’amore, Londra, e un matrimonio vero, una nascita e i bombardamenti. Robert Zemeckis, regista poliedrico, assieme alla penna di Steven Knight, porta in sala Allied – Un’ombra nascosta, diverso da ogni altro suo film (Chi ha incastrato Roger Rabbit, Ritorno al futuro, Forrest Gump). È chiaro fin da quel “1942, Casablanca” che Zemeckis voglia ricordare un certo cinema classico (gli abiti ne sono la prova), fatto di donne che seducono con uno sguardo, un gesto, col fruscìo di calze e vesti (perfetta la sensuale ed eterea Cotillard), e uomini cupi e tristi, dannati e malinconici, taciturni e pensierosi. Il regista vuole omaggiare Casablanca di Curtiz con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, rappresenta ancora quel luogo di transizione, guerra, amore e passione – quella tra Max e Marianne –, ma vi si trova anche un po’ di Hitchcock (la scena della telefonata e del biglietto lasciato sul comodino). Sicuramente però è altrettanto chiaro che l’intento di Zemeckis non sia la ricostruzione storica: piega, mastica e rigetta gli avvenimenti alla sua maniera, e lo capiamo da quella mai conclusa discesa di Max nel deserto. Questo suggestivo inizio rappresenta bene il personaggio di Vatan, senza radici, pronto a indossare una maschera, ma rappresenta anche l’irrealtà che permea alcuni momenti fondamentali del film (la scena dell’amplesso e quella della nascita). L’irrealtà (in una pellicola dell’epoca l’amore lesbo della sorella di Max non sarebbe stato mostrato in maniera così esplicita, come anche la tensione erotica tra i due) va di pari passo con il gioco di mascheramento in cui ha vissuto (Casablanca) e vive (Londra) la coppia, innamorata ma sempre in bilico tra verità e menzogna. Aleggia infatti l’Ombra e a testimoniare ciò ci sono i tanti specchi che rimandano un’immagine forse distorta e falsa. Allied non convince pienamente, a causa del mix di generi e di una seconda parte forse troppo lunga, e Pitt non è al massimo della forma, ma il film è in grado di catturare lo spettatore portandolo con sé nel gioco spionistico fino alla risoluzione dell’enigma.
Allied – Un’ombra nascosta [Allied, USA 2016] REGIA Robert Zemeckis.
CAST Brad Pitt, Marion Cotillard, Jared Harris, Lizzy Caplan.
SCENEGGIATURA Steven Knight. FOTOGRAFIA Don Burgess. MUSICHE Alan Silvestri.
Thriller/Drammatico, durata 124 minuti.