Filmmaker International Film Festival, Milano, 25 novembre – 4 dicembre 2016
Scelti o predestinati
Per chi, nel corso del proprio percorso di formazione, ha dovuto attraversare il delicato processo di selezione in una scuola di cinema – ma potremmo dire forse lo stesso per qualsiasi mestiere creativo – il cosiddetto concorso rappresenta una fatidica prova di carattere esistenziale, dove a contare non sono soltanto le competenze di partenza, ma specialmente la personalità, il carattere, l’attitudine ad allinearsi, senza per questo subirlo, al mondo in cui si chiede di poter fare ingresso.
Il documentario Le concours, della veterana Claire Simon premiata con il Leone d’Oro di Venezia Classici, indaga il declinarsi di questo processo in quello che, con tutta probabilità, rappresenta oggi per moltissimi aspiranti filmmaker il gotha delle scuole di cinema in Europa: La Femis di Parigi. Un luogo forse architettonicamente simile a tanti altri centri di formazione o cultura, ma immediatamente diverso per l’atmosfera che lo domina e serpeggia al suo interno, dove la tensione immaginativa della gioventù, l’autorevolezza politica dell’istituzione e naturalmente il mistero insondabile del fare cinema sembrano contare per allievi e professori tanto quanto l’ossigeno per i restanti comuni mortali. Il momento dei concorsi è per La Femis quello più caotico dell’anno: centinaia di candidati giungono dalla città, dalla provincia, dalla nazione e dal resto del continente, ciascuno con una storia da raccontare, un pensiero spesso delineato a tavolino e più o meno dissimulato circa la propria passione, una serie di incontrollabili emozioni con cui fare i conti, non tutte necessariamente dannose come il senso comune potrebbe pensare. Claire Denis, con l’aiuto dei propri operatori, riprende le prove scritte e specialmente orali con distaccato rispetto, collocandosi alla giusta distanza tra la solitudine del candidato e il plotone della commissione esaminatrice. Questo posizionamento ci vuole forse suggerire qualcosa in più: e cioè che il film non si pone tanto il problema di mappare un immaginario di riferimento per quei giovani che oggi vogliono fare del cinema la professione del proprio futuro. Il centro del documentario sembrerebbe invece la difficile prova di lettura degli animi umani che le commissioni, composte da professionisti del cinema invitati anche da fuori per decidere, devono mettere in atto in forma condivisa: chi merita di continuare a sognare e chi no? Chi potrà gestire la durezza del mercato una volta uscito da una scuola? Occorre assecondare le minoranze etniche o le classi sociali più povere? E soprattutto: esiste un profilo adeguato ad abitare la scuola? Sottotraccia scorre infatti la sensazione che La Femis, come in fondo tutte le scuole di cinema, abbia bisogno di persone capaci di comprenderla per potervi entrare, qualcuno che alimenti lo spirito del luogo perché da sempre ne masticava un simile alfabeto. Ironicamente, un predestinato.
Le concours [id., Francia 2016] REGIA Claire Simon.
SCENEGGIATURA Claire Simon. FOTOGRAFIA Claire Simon, Aurélien Py, Pierre-Hubert Martin, Prisca Bourgoin.
Documentario, durata 119 minuti.