Viaggio di una giovane donna
Forse coloro che già avevano visto la prima trasposizione cinematografica del romanzo di Charles Portis, e che in questi giorni sono accorsi al cinema per vedere la versione dei fratelli Coen, avranno focalizzato la loro attenzione sulle performance degli attori che vestono i panni del personaggio principale: John Wayne e Jeff Bridges.
Le differenze tra i due sono evidenti, ma del resto parliamo di attori lontanissimi. E soprattutto l’intenzione delle due pellicole è completamente diversa. Ma per rendersi veramente conto delle dissomiglianze che corrono tre le due produzioni c’è bisogno di parlare del personaggio di Mattie Ross. Le differenze tra le due protagoniste non si trovano nelle battute recitate, ma negli sguardi, nei silenzi e nei primi piani che i due fratelli e registi concedono alla ragazza, rivelandone i lati più insicuri e umani.
I Coen mettono in scena un viaggio, che non è solo quello che intraprendono il Grinta e soci, ma è prima di tutto il percorso interiore di Mattie Ross, che si trova ad elaborare il lutto del padre ma anche a venire a contatto con il concetto di contrappasso. Infatti la ragazzina per tutta la durata della pellicola sarà anteposta a una serie di eventi che l’avvicineranno in modo sempre più diretto alla morte. Questa è la grande differenza tra le due trasposizioni: nell’edizione del ’69 il tutto gira attorno alla vendetta come unico fine; nel film dei Coen fin dall’inizio la violenza mostrata non ha altro scopo che impressionare e segnare Mattie.
Il film inizia e finisce con un lutto, prima quello del padre quasi impossibile da vedere per via della sfocatura, giustificata da una focalizzazione che intende seguire gradualmente la maturazione della protagonista. Successivamente al cimitero, dopo un lungo viaggio che ha visto anteporre la protagonista alla morte ormai diverse volte, dove la salma del Grinta è stata seppellita. Ma ora tutto è più nitido. La protagonista è consapevole di non esser di fronte a una semplice lapide ma allo stesso tempo è davanti a se stessa e a ciò che l’ha resa una donna.
Il Grinta [True Grit, USA 2010] REGIA Joel e Ethan Coen.
CAST Jeff Bridges, Hailee Steinfeld, Matt Damon, Josh Brolin, Barry Pepper, Dakin Matthews, Domhnall Gleeson.
SCENEGGIATURA Joel e Ethan Coen (remake del film Il Grinta di Henry Hathaway, 1969). FOTOGRAFIA Roger Deakins. MUSICHE Carter Burwell.
Western, durata 110 minuti.