Oltre il velo di Maya
Nel romanzo di Jane Austen molte delle protagoniste arrivano alla felicità sentimentale e personale una volta aperti gli occhi sulla realtà e spogliatesi degli orpelli fisici e mentali di cui si erano circondate.
Questa lezione, tuttavia, non sembra essere stata appresa dalla protagonista del film, Jane, che pur fedelissima lettrice della sua omonima letteraria non riesce a trarne le dovute lezioni di vita. Alla soglia dei quarant’anni, sola e sentimentalmente immatura, decide di giocarsi il tutto per tutto nella ricerca del grande amore andando a soggiornare in un parco a tema inglese dell’epoca Regency, risoluta a trovare il proprio lieto fine.
Ed è qui che il film tira fuori il suo (divertito e divertente) cinismo: colori pop atti a mascherare bugie e finzioni, eccitanti sessioni di ricamo al posto di romantiche avventure, il vero volto delle persone che emerge da dietro parasoli ricamati e balle di fieno, il tutto confuso nei passi vorticosi di un ballo in una sala illuminata da candele. Scongiurando con eleganza il rischio di melensaggini a catena, siamo pur sempre nel territorio della commedia romantica, la regista Jerusha Hess non mira affatto a ricostruire un periodo storico su cui innestare una storia d’amore, ma prova piuttosto a mostrare la difficoltà di prendere in mano la propria storia e lo fa spingendo l’acceleratore sugli aspetti più grotteschi di Austenland, nome del parco e titolo originale del film. La regista mostra il grottesco che pretende di vestirsi di verità in cambio di denaro, con un umorismo non privo di dosi equivalenti di spietatezza e amara, amarissima tenerezza per i suoi protagonisti. Comparse e personaggi si dibattono in una rete di fiori e lustrini le cui maglie si allargano progressivamente, lasciando che realtà e finzione di fondano, sovraesponendo il falso per scovare il vero. È lo stesso gioco a cui lo spettatore è chiamato: esaminare, non guardare, per cogliere il sottinteso dentro una gag, l’ironia dietro al kitsch. Il rispetto dei canoni della commedia tradizionale, alla fin fine, è molto meno osservato di quanto ci aspetti e rende un film non perfetto un’insospettata fonte di riflessione.
Alla ricerca di Jane [Austenland, USA/Gran Bretagna 2013] REGIA Jerusha Hess.
CAST Keri Russel, J.J. Feild, Jennifer Coolidge, Bret McKenzie, Jane Seymour, Georgia King.
SCENEGGIATURA Jerusha Hess, Shannon Hale. MUSICHE Ilan Eshkeri. FOTOGRAFIA Larry Smith.
Commedia romantica, durata 96 minuti.