Le aspettative sono come una ragazza da capelli rossi
Portare sul grande schermo i personaggi resi immortali dalle strisce di Charles Schulz era già sulla carta impresa insidiosa. Un po’ per le vaste e variegate aspettative che possono essere nate e un po’ perché il rapporto tra i personaggi della striscia e la settima arte non è inedito, indiretto e mediato quanto si vuole, ma tutt’altro che inedito, considerando come in generale il dialogo tra il fumetto comico e il mondo delle commedie cinematografiche sia stato proficuo per entrambe le parti, e considerando che proprio Snoopy & Co. siano stati i capofila e l’archetipo dei “comics” per tutta la seconda metà del XX secolo.
Precisato ciò, pare che gli autori del film abbiano volutamente volato un po’ basso, realizzando un film edulcorato e piacevole, molto “basic”, rivolto soprattutto ai più piccoli e abbastanza semplificato dalle letture e metafore che potevano interessare il pubblico più adulto – cosa che di per sé non è né un pregio né un difetto − e che hanno reso i giovani personaggi metafore di una quotidianità più vasta. L’impressione è quella che il film non volesse andare oltre l’omaggio più semplice e immediato al mito; certamente è eccessivo dire che questo approccio è stato fatto in maniera superficiale, ma certamente è avvenuto nel modo più semplificato possibile, per quanto in fin dei conti efficace. Sono presenti tutti i personaggi più celebri (da Lucy a Schroeder, da Linus a Piperita Patty), i quali fanno da cornice ai due protagonisti: lo sfortunato e timido e goffo Charlie Brown e il brachetto Snoopy. Il film segue infatti due strade narrative: la storia dell’innamoramento del ragazzo con il ciuffo per la ragazzina dai capelli rossi e i tentativi di parlarle e conquistarla, e l’immaginazione di Snoopy che lo porta a volare con la sua cuccia e a combattere contro il Barone Rosso. Le disavventure e le sfortune di Charlie sono all’insegna di una comicità slapstick, il tono dominante dell’opera, con l’umorismo verbale abbastanza limitato e affidato soprattutto al cinismo di Lucy, da cui nascono le battute più riuscite. Non manca la morale finale rivolta al pubblico dei più piccoli, che sottolinea ulteriormente la natura dell’opera e il riferimento esplicito al pubblico dei minori, mentre è stata intelligente la scelta di non “esagerare” con il lieto fine, cosa che avrebbe troppo snaturato l’essenza di Charlie Brown. In fin dei conti, la visione rimane piacevole, e l’affetto per i personaggi viene gratificato, a patto di non aspettarsi le nevrosi, l’ironia e le metafore che hanno reso i Peanuts specchio dell’uomo nel suo complesso. Il film è anticipato da un simpatico e non eccelso corto in cui Scratch, lo scoiattolino della saga de L’era glaciale, causa un apocalisse, citando Kubrick e Star Wars.
Snoopy & Friends – Il film dei Peanuts [Peanuts, USA 2015] REGIA Steve Martino.
CAST (VOCI ORIGINALI) Noah Schnapp, Bill Melendez, Hadley Belle Miller, Noah Johnston, Alexander Garfin.
CAST (VOCI ITALIANE) Giulio Bartolomei, Chiara Fabiano, Gabriele Caprio, Teo Achille Caprio, Michela Meli.
SCENEGGIATURA Bryan Schulz, Craig Schulz, Cornelius Iuliano. FOTOGRAFIA Renato Falcao. MUSICHE Christophe Beck.
Animazione, durata 92 minuti.