L’inganno del bravo ragazzo
Il suo nome ai più forse non dice niente, ma Ted Bundy ha una storia che andava raccontata, anche solo per rimarcare un fatto di cronaca davvero sconvolgente. Tratto dal romanzo di memorie di Elizabeth Kloepfer, Ted Bundy – Fascino criminale racconta la vita di uno dei più spietati serial killer americani, che tra il 1974 e il 1978 portò a termine più di trenta omicidi verso giovani donne per poi essere condannato a morte in Florida.
Il tutto, però, viene visto attraverso gli occhi della fidanzata con cui ha intrapreso una storia d’amore, ignara della sua doppia vita e che anno dopo anno sprofonda sempre più in una crisi depressiva. Il film, diretto da Joe Berlinger, non è il classico thriller, visto che non solo non si assiste alla visione di un qualsiasi omicidio citato – in alcuni momenti si dubita persino della sua colpevolezza –, ma viene privilegiato il ritratto umano, fragile e basito di un uomo e della sua compagna, che nel corso degli anni si tramuta in qualcosa di ancora più tragico e inquietante.
Perché quella che era iniziata come una bellissima e promettente storia d’amore, complice anche il fascino irresistibile di Ted, si trasforma prima in un processo che sembra avere ancora una via d’uscita, e poi in qualcosa di oscuro dal quale è difficile trovare anche solo una spiegazione plausibile. Impressiona, infatti, l’abilità di Bundy nel mentire così spudoratamente ma soprattutto nel non provare nessun tipo di pietà e umanità. Eppure sembrava incarnare veramente quell’uomo premuroso e innamorato, tanto che anche nel processo, divenuto di interesse nazionale e seguito scrupolosamente dai media, il pubblico era prevalentemente femminile, assolutamente non turbato dalle prove sempre più schiaccianti e dai dettagli sempre più raccapriccianti delle vittime.
Ted Bundy – Fascino criminale indaga su fatti di cronaca drammatici realmente accaduti, ma seguendo un’impostazione non così frequente, scegliendo un punto di vista anomalo e risparmiando allo spettatore la speculazione sulle violenze. Il film vede anche la maturazione definitiva di Zac Efron, ormai non solo più idolo delle teenager, ma capace di immedesimarsi in diversi ruoli e storie con spessore e interpretazioni diverse. Il film è abile nel mostrare l’ambiguità del suo protagonista, ma anche il lato sentimentale di una donna che al di là delle apparenze ha dovuto prendere atto dell’orribile verità, una verità dalla quale è impossibile non provare vergogna e sensi di colpa.
Ted Bundy – Fascino criminale [Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile, Stati Uniti 2019] REGIA Joe Berlinger.
CAST Zac Efron, Lily Collins, Kaya Scodelario, John Malkovich, Jeffrey Donovan, Haley Joel Osment.
SCENEGGIATURA Michael Werwie (dal romanzo The Phantom Prince: My Life with Ted Bundy di Elizabeth Kloepfer). FOTOGRAFIA Brandon Trost. MUSICHE Marco Beltrami, Dennis Smith.
Thriller, durata 110 minuti.