Operazione revival
La premessa è semplice e riprende la lezione del maestro Hitchcock sulla creazione della suspense come motore di una storia. Da qualche parte nel mondo, un gruppo di aspiranti terroristi riesce a mettere le mani su una potente arma di distruzione di massa attraverso la quale alterare per sempre l’equilibrio geopolitico internazionale. Motivazioni generiche, soldi e ambizioni in grande quantità, minaccia dai contorni delineati quel tanto che basta. Et voilà, il MacGuffin è servito.
Perché di pretesto si tratta, ma se la lezione di cui sopra è stata assimilata bene, può anche bastare. Guy Ritchie è allievo attento e creativo, e film precedenti come Sherlock Holmes – Gioco di ombre ne hanno rivelato lo stile originale nelle scelte formali della narrazione cinematografica. In Operazione U.N.C.L.E. dimostra conoscenza e padronanza del genere di appartenenza dell’opera: le sue spie anni ’60 sono icone di fascino, individui liberi e solitari, creature dalle capacità potenziate, anti-conformisti dediti a un gioco del quale si divertono a riscrivere le regole. Sì, c’è la storia costruita sulle mosse e contromosse tipiche delle varie controparti che si fronteggiano ogni qualvolta una spia/agente segreto fa la sua entrata in scena (si pensi a Mission Impossible: Rogue Nation, a 007 – Spectre), ma la vena umoristica che irradia il susseguirsi delle azioni, quella sottile ironia che si fa consapevole sguardo (auto)critico trasporta la visione ad un livello superiore. Ecco che qui tutto si fa omaggio, citazione, discorso sul genere, esibizione stilistica. Il montaggio pop di Ritchie intesse split screen dinamici, zoomate incostanti, ellissi funzionali ai necessari colpi di scena. La prevedibilità degli eventi si tramuta in divertito dialogo con lo spettatore; tutti fanno la loro parte – dal bellissimo Henry Cavill all’intrigante Armie Hammer, dalla finta gattina Alicia Vikander al super british Hugh Grant, fino all’elegante villain Elizabeth Debicki (quest’ultima esemplare connubio di cattiveria e femminilità) – in un incastro di forma e contenuto che diviene puro intrattenimento per chi guarda. La colonna sonora, godibilissima, rinsalda il senso di gioco e partecipazione; la risoluzione conclusiva con finale aperto è il doveroso invito del regista allo spettatore per un’operazione possibilmente to be continued (leggi: sequel in arrivo). Chi scrive è pronta per lasciarsi coinvolgere da nuovi pretesti in nuovi angoli del mondo. Bravo Ritchie, missione compiuta.
Operazione U.N.C.L.E. [The Man From U.N.C.L.E., USA 2015] REGIA Guy Ritchie.
CAST Henry Cavill, Armie Hammer, Alicia Vikander, Jared Harris, Hugh Grant.
SCENEGGIATURA Guy Ritchie, Lionel Wigram (tratta dalla serie tv Organizzazione U.N.C.L.E. ideata da Sam Rolfe, Norman Felton). FOTOGRAFIA John Mathieson. MUSICHE Daniel Pemberton.
Azione/Spionaggio/Commedia, durata 116 minuti.