33° Torino Film Festival, 20 – 28 novembre 2015, Torino
Il rap della vhs
Opera davvero singolare, per la sua natura ibrida e inafferrabile, Stand by for Tape Back-up ha tra i suoi pregi quello di essere una riflessione personalissima sull’esistenza, condotta con ironia britannica e ritmo invidiabile. A partire dalla assoluta predominanza degli elementi sonori su quelli visivi, in poco più di un’ora il regista Ross Sutherland, di professione poeta e performer multimediale, rielabora l’idea stessa di film diaristico.
Si tratta, infatti, di un lavoro di montaggio, dove i materiali visivi (found footage) sono le immagini, in successione casuale, registrate in tv dal nonno dell’autore, su una vecchia vhs, nel corso degli anni: in particolare, lungometraggi come Ghostbusters, il film-trip per eccellenza, cioè Il mago di Oz e Lo squalo, un quiz (The Crystal Maze), due sit-com (una delle quali è Willy, il principe di Bel-Air), lo spot della banca NatWest, il video di Thriller. Dunque, è proprio la voce di Sutherland, con i suoi commenti e le sue canzoni rap, a dare un senso a ciò che vediamo, apparentemente anonimo e impersonale, un senso che scaturisce dal vissuto di Sutherland stesso. Egli racconta, infatti, di aver perso anni prima l’hard disk dove conservava tutti i suoi ricordi precedenti al 2010. Ritrovatosi, così, senza oggetti esterni con cui salvare dall’oblio il passato, ha trovato nella vhs del nonno, guardata e riguardata compulsivamente, fino a 300 volte, l’unico mezzo per ricordare il parente scomparso, ripercorrere la propria vita, alla ricerca di coincidenze nascoste, e per risorgere dai frequenti periodi di depressione. Un tratto di questo percorso di rimembranza e meditazione è offerto, nei 4/3 di Stand by for Tape Back-up, allo spettatore, che ne diventa parte attiva, nella misura in cui entra in empatia con le vicissitudini di Ross.
Uno dei temi principali affontati da Sutherland è il lutto, ineffabile, per la morte di una persona cara e a tratti la voce di Ross sembra a un passo dal pianto. D’altra parte, ad aggiungere immediatezza e forza a questo film incredibilmente ipnotico è anche la scelta di non tagliare al montaggio colpi di tosse (Ross è asmatico), risate sincere, pause lunghe. L’effetto, perciò, è simile a quello di una seduta collettiva di analisi dove il gruppo, virtuale, distante e muto, ma sempre in ascolto, è costituito da noi spettatori, che, se almeno ci poniamo ogni tanto delle domande sulla vita, finiamo, giocoforza, per essere coinvolti completamente e iniziare a riflettere su noi stessi. Rewind.
Stand by for Tape Back-up [id., Gran Bretagna 2015] REGIA Ross Sutherland.
CAST Ross Sutherland (voce).
SCENEGGIATURA Ross Sutherland. MONTAGGIO Ross Sutherland, Charlie Lyne.
Sperimentale, durata 63 minuti.