La società dello spettacolo
Lee Gates conduce da tempo “Money Monster”, una trasmissione televisiva in cui lo showman dà ai telespettatori indicazioni finanziarie e consigli sugli investimenti in borsa. Questo almeno fino a quando Kyle Budwell, un ragazzo disperato per aver perso tutto a causa dei suggerimenti di Gates, farà irruzione nello studio e prenderà in ostaggio il conduttore. Il tutto in diretta televisiva.
Negli ultimi anni sono usciti da Hollywood una serie di film – come The Wolf of Wall Street e La grande scommessa – che hanno raccontato i raggiri e gli eccessi della finanza, creando così una sorta di filone tematico legato più o meno direttamente alla crisi economica del 2008. E considerando il suo soggetto di partenza, sembra appartenere a tale “categoria” anche il nuovo lavoro di Jodie Foster presentato fuori concorso al 69° Festival di Cannes: Money Monster – L’altra faccia del denaro, film nel quale però le problematiche “finanziare” convivono con un sottotesto altrettanto rilevante, quello della spettacolarizzazione dell’esistenza. Nella vicenda, infatti, tutto viene trasformato in oggetto di messa in scena e intrattenimento: dall’economia ai sequestri, dai sentimenti alle sparatorie, dagli intrighi finanziari al rischio di morte. Qui, dunque, la vita reale – anche per sua stessa volontà – si fa materia spettacolare utilizzata dai vecchi e dai nuovi media per incrementare ascolti e visualizzazioni. Un concetto che viene espresso senza simbolismi particolari o dialoghi didascalici, ma piuttosto tramite piccoli o grandi segnali sempre ancorati alla narrazione, come per esempio il microfono fatto indossare a Kyle e le indicazioni di regia televisiva date durante il sequestro. Ed è significativo in tal senso anche il programma tv “Money Monster”, che parla di argomenti complessi e antispettacolari tramite balletti, sketch e vallette, in un format più vicino al varietà che a una trasmissione informativa. Elementi che danno vita a un’opera sopra le righe e dai toni spesso eccessivi e volontariamente grotteschi, in cui la vicenda thrilling si unisce alla commedia satirica in modo fluido e scorrevole. Merito di una sceneggiatura abbastanza solida, dell’ironica interpretazione di George Clooney e di un montaggio efficace e a volte adrenalinico. Il risultato è forse piuttosto tradizionale nella forma e non inedito nei contenuti, ma comunque lodevole per la capacità d’ibridare i generi e di comunicare testi e sottotesti all’interno di una narrazione efficace e scorrevole, proprio come accade nel miglior cinema statunitense.
Money Monster – L’altra faccia del denaro [Money Monster, USA 2016] REGIA Jodie Foster.
CAST George Clooney, Julia Roberts, Jack O’Connell, Dominic West, Caitrionia Balfe, Giancarlo Esposito.
SCENEGGIATURA Jamie Linden, Alan Di Fiore, Jim Kouf. FOTOGRAFIA Matthew Libatique. MUSICHE Dominic Lewis.
Thriller, durata 98 minuti.