Aspettando il riscatto della nazione
Il film più breve di Eastwood regista presenta alcune lungaggini. L’itinerario turistico dei tre protagonisti, in un’Europa un po’ da cliché, è la parte più debole del film, un percorso edonistico tra bevute, mangiate e serate in discoteca che lo sguardo del vecchio Clint si concede, ricordando i giorni dei suoi esordi da attore nel cinema che conta, con Sergio Leone. Un travelogue, come lo definisce Giulia D’Agnolo Vallan sul Manifesto, che prepara al quarto d’ora finale, cioè alla sequenza d’azione sul treno.
È il momento clou di Ore 15:17 – Attacco al treno, girato con camera a mano e grande senso della tensione, ma anche con un iperrealismo dei dettagli sanguinosi che, come in Changeling, conferma una volta per tutte come stia un po’ stretta ad Eastwood la semplicistica definizione di regista “classico”. Nella monografia su Eastwood del 2009, Giulia Carluccio, non a caso, scriveva di “una serie di figure e configurazioni testuali che ritornano, evidenziando la propria presenza, andando oltre ogni invisibilità”. Qui non mancano ralenti e steadycam. Ma la particolarità di questo film è che i tre protagonisti interpretano sé stessi, pur non avendo nessuna precedente esperienza di attori. E così è anche per molti dei ruoli minori, compreso quello del passeggero ferito durante l’attacco al treno da parte del terrorista. L’ossessione eastwoodiana per l’autenticità (un solo ciak, come Don Siegel) raggiunge, dunque, il suo massimo. Il ritorno, anche come fantasma, di ciò che è già stato, tema ricorrente per Eastwood, assume, in questo re-enactment, la forma radicale ed estrema della reincarnazione nello stesso corpo. Per il resto, il film è l’ennesima storia di amicizia virile per Eastwood. Un film corale, su ragazzoni americani che pensano solo all’alcool, allo sport e alle ragazze, come in molti film di Linklater e come faceva il giovane Eastwood. Crescono insieme, senza le figure paterne, che non si vedono mai, e si ribellano all’autorità rappresentata dai docenti della scuola religiosa che frequentano, fotografata con i toni militareschi del grigio e del verdone. Sono eroi per caso. Almeno parzialmente, Stone sembra emergere dal gruppo. È quello determinato a servire la patria, ha il poster di Full Metal Jacket e Lettere da Iwo Jima, ma l’inizio della sua carriera militare e sportiva non è dei migliori. La prontezza dimostrata nell’episodio del treno è, in un certo senso, una forma di riscatto per lui. In attesa che sia l’America a riscattarsi.
Ore 15:17 – Attacco al treno [The 15:17 to Paris, USA 2018] REGIA Clint Eastwood.
CAST Spencer Stone, Alek Skarlatos, Anthony Sadler, Ray Corasani.
SCENEGGIATURA Dorothy Blyskal (tratta dal libro The 15:17 to Paris: The True Story of a Terrorist, a Train, and Three American Heroes di Spencer Stone, Alek Skarlatos, Anthony Sadler e Jeffrey E. Stern). FOTOGRAFIA Tom Stern. MUSICHE Christian Jacob.
Drammatico/Biografico, durata 94 minuti.