Confuso e felice
Winfried Conradi ha superato i sessant’anni ma non rinuncia allo scherzo, che sia con l’impreparato corriere o con sua figlia Ines che ne conosce le stranezze da una vita, e che da qualche anno è emigrata a Bucarest per lavoro.
Un giorno Winfried la raggiunge di nascosto, sperando di passare del tempo con lei. Ma quello che si trova davanti è un mondo asettico, infelice, dove anche il sesso non è più un piacere ma solo una conseguenza della noia. Deciso a ridarle il sorriso si infila una parrucca, la dentiera e diventa Toni Erdmann, eccentrico coach dei pezzi grossi. Non siamo preparati a un film come Toni Erdmann, per questo gioiamo quando, nel titolo italiano, scopriamo che ci verrà “introdotto” come fosse un Joe Black qualunque. Ma il protagonista del film di Maren Ade sfugge ai nostri tentativi di chiuderlo dentro movimenti-sequenze-dialoghi che pensavamo di poter anticipare, tanto siamo esperti di quel cinema lì. Ma che film è Vi presento Toni Erdmann? Un sogno girato come una docu-fiction, il biopic di un personaggio mai esistito ma che vorremmo avere accanto ogniqualvolta ci sfiori il dubbio di essere prede di un sistema che contempla tante piccole felicità, ma non la nostra. Da una parte la Aden mette i colletti bianchi, l’universo asettico delle riunioni, delle stagiste perse che fanno tutto, magari meglio dei capi, ma senza avere alcun feedback; dall’altro quel sottobosco chiamato umanità che non parla la lingua dei padroni ma sa spiegarsi con un gesto, una micro-espressione. Ines è un corpo che continuamente si spoglia e si riveste per essere adatta alle occasioni, è un essere umano interrotto e lo stesso si potrebbe dire del padre se solo quest’ultimo non sfruttasse i suoi camuffamenti per demolire le stesse sovrastrutture che soffocano la figlia. Ed è proprio nel ribaltamento finale che la ribellione nei confronti del mondo si compie, nella nudità totale di Ines e nel costume che nasconde Toni agli occhi di tutti ma non di lei, che lo ha sempre considerato un impiccio e invece ora ne capisce il dolore, la tragedia di vedere il mondo con occhi sinceri. Come spettatori siamo impreparati a un film come Vi presento Toni Erdmann perché inciampiamo continuamente negli stereotipi di cui si prende gioco, perché evitiamo di scontrarci con quel cinema che ci racconta senza troppi giri di parole, perché abbiamo paura di guardare la nostra vita senza musica di sottofondo e scoprirla vuota. Perché abbiamo paura che il cinema ci parli, perché non abbiamo vie di fuga se non arrenderci alla felicità pura, raccontata con una delicatezza rara e inaspettata.
Vi presento Toni Erdmann [Toni Erdmann, Germania/Austria/Svizzera/Romania 2016] REGIA Maren Ade.
CAST Peter Simonischek, Sandra Hüller, Michael Wittenborn, Thomas Loibl.
SCENEGGIATURA Maren Ade. FOTOGRAFIA Patrick Orth. MUSICHE Patrick Veigel.
Commedia/Drammatico, durata 162 minuti.