Sgangherabile è bello
Occhiali da sole, iPod che spuntano da ogni tasca, auricolari sempre inseriti per coprire un fastidioso fischio nelle orecchie, abilità al volante inumane: questo, e molto altro, è Baby. Rimasto orfano a causa di un incidente stradale (che è poi causa anche del fischio) vive assieme al padre adottivo sordomuto e lavora come driver a chiamata per un boss locale, verso il quale è debitore. Un ultimo colpo e sarà libero, ma proprio quando cerca di costruirsi una nuova vita, la malavita bussa di nuovo alla sua porta.
L’alba dei morti dementi, costato 4 milioni di sterline ne ha incassati 30; Hot Fuzz, costato 8 milioni ne ha incassati dieci volte tanti; La fine del mondo, 45 milioni di incassi e 20 di budget. Numeri della trilogia del cornetto di Edgar Wright (“The Three Flavours Cornetto Trilogy” in originale): più che un autore, una miniera d’oro. Già si parlava di cult nel 2010 con Scott Pilgrim vs. The World, platform movie super ludico che guardava al puro divertimento più che al cinema, quindi cosa diremo, tra qualche anno, di Baby Driver – Il genio della fuga? Che forse siamo al cospetto della nuova frontiera dell’intrattenimento in cui i generi, dopo essere esplosi, si ricompattano in modo disordinato come il Saddam Hussein di Hot Shots! 2 per raggiungere quella sgangherabilità che, secondo Eco, era la vera forza di un capolavoro come Casablanca. Baby Driver parte come musical – spostate La La Land! – poi tracima nell’heist movie, che in realtà è un dramma sentimentale, ma si dà allo splatter… insomma cosa rimane di tutto questo? Qualcosa che ricorda il pulp ironico di Tarantino – in particolare nella scelta dei brani della colonna sonora – ovvero un meccanismo sorretto insistentemente dalla musica, in cui la singola traccia aumenta la sequenza e viceversa – al pari di Guardiani della galassia –, che però non sarebbe efficace senza una scrittura forte, cinematografica, senza i quattro caffè che Baby porta alla banda a fine colpo, senza uno dei migliori cattivi dell’ultima stagione (Jon Hamm) e senza un montaggio che finalmente recupera il piacere dell’intelligibilità nell’epoca del chaos cinema. Potreste rivederlo all’infinito e, ogni volta, divertirvi come la prima.
Baby Driver – Il genio della fuga [Baby Driver, Gran Bretagna/USA 2017] REGIA Edgar Wright.
CAST Kevin Spacey, Ansel Elgort, Jon Hamm, Eiza Gonzàlez, Jamie Foxx, Lily James.
SCENEGGIATURA Edgar Wright. FOTOGRAFIA Bill Pope. MUSICHE Steven Price.
Azione/Commedia, durata 112 minuti.