Killing is my business… and business is good!
“I posteri mi ricorderanno come l’anticipatore del Novecento!”, chiosava il presunto Jack lo Squartatore nella graphic novel From Hell di Alan Moore e nel relativo film dei fratelli Hughes. In realtà, ad anticipare il Novecento, ci avevano già pensato, nel 1828, Burke e Hare, coppia di pezzenti che rifornivano di cadaveri i dottori delle università di Edimburgo.
Leggi inappropriate non consentivano ai luminari di ottenere un numero sufficiente di corpi per i loro studi: si sviluppò così un’industria di “recuperatori di cadaveri”, gente disperata che esumava nottetempo dai cimiteri salme ormai putrefatte e scientificamente inutili. Burke e Hare fecero il salto di qualità: si procuravano la merce fresca ammazzando personalmente puttane e barboni. Arrestati dopo sedici omicidi, Hare accusò il socio di tutti i crimini e venne rilasciato, mentre Burke finì impiccato. Il suo corpo fu donato alla scienza. Non è la prima volta che il cinema (horror) attinge da questa storia: La jena di Robert Wise (1945) e Le jene di Edimburgo di John Gilling (1959) sono i casi più celebri. John Landis, per la sua versione dei fatti, lascia l’horror e punta sul grottesco: riprende le forme del buddy movie, trasforma Burke e Hare da killer letali a poveracci imbranati, e li giustifica infarcendo i dialoghi sulle loro macabre attività con una terminologia da broker di Wall Street. Se Jack lo Squartatore è l’anticipatore degli stermini di massa del XX Secolo, Burke e Hare sono gli anticipatori del sistema produttivo capitalistico più cinico e becero, che costringe, per arrabattarsi, a considerare tutto come merce, corpi umani compresi. Metafora non nuova, certo: gli zombi di Romero, da questo punto di vista, rimangono ancora inarrivabili. Ma Landis ha il merito di darne un’interpretazione originale, patteggiando con i suoi assassini, costretti alle loro azioni da istituzioni contradditorie: quelle governative, che impiccano in piazza vecchie megere accusate di prostituzione e negano i corpi per la ricerca scientifica, e quelle mediche, bramose di sezionare cadaveri per scopi più feticisti che umanitari. E il finale, che ribalta la Storia e redime la coppia, è sotto sotto più cinico che accomodante.
Burke & Hare – Ladri di cadaveri [Burke & Hare, Gran Bretagna 2010] REGIA John Landis.
CAST Simon Pegg, Andy Serkis, Isla Fisher, Tom Wilkinson, Tim Curry.
SCENEGGIATURA Piers Ashworth, Nick Moorcroft, FOTOGRAFIA John Mathieson. MUSICHE Joby Talbot.
Commedia, durata 91 minuti.