Un film familiare
Castellitto ci riprova. Riprende in mano un romanzo di successo della moglie Mazzantini e lo trasforma in un film. Questa volta tocca alla storia di Gemma e Diego, innamorati a Sarajevo nel lontano ’84, coppia felice in Italia ma condannata dalla sterilità di lei. In cerca di “salvezza” in una città martoriata dalla guerra e infine separati da un destino e da un conflitto che si impossessa per sempre di Diego.
L’omonimo romanzo non viene tradito, concentrandosi sull’amore: prima tra due persone e poi verso un figlio che non è il proprio. La guerra dell’ex Jugoslavia compartecipa alla storia principale, la influenza, in alcuni aspetti la fagocita per poi risputarla debole e martoriata, perché un uomo fragile che vive le emozioni a pieno come fa Diego non può non subire le conseguenze delle visioni di guerra. Certo è anche la storia di Pietro (interpretato da Pietro Castellitto), figlio tanto desiderato che si trasforma da figlio dell’amore a involontario figlio della guerra e della sofferenza ribalta il significato di tutta una vita fatta di bugie e inganni. La regia di Castellitto si fa notevole e più matura rispetto al primo esperimento di adattamento familiare attuato con Non ti muovere, rendendo alcuni momenti – solitamente i più complessi da raccontare, come il sesso e la guerra – poetici; indagando e indugiando con la macchina da presa, raccontando con le immagini emozioni e parole che risulterebbero inutili. Eppure qualcosa stona in Venuto al mondo. In alcuni momenti la storia smette di essere esposta e viene urlata, letteralmente gridata, come se alzando la voce si raccontassero meglio le emozioni forti, cozzando con gli antecedenti momenti di poesia muta, dove solo le immagini raccontano. I personaggi, quelli che nel romanzo sono attentamente descritti e raccontati in un libro facile da leggere (e da vendere) ma pieno di artifici commerciali, non sono ben realizzati e portati sul grande schermo, ricadendo forse nel problema più frequente negli adattamenti, in cui pagine e pagine di aggettivi si devono trasformare in azioni, poche parole e immagini. Rimane sospesa questa pellicola, come per anni è rimasta in sospeso la verità per i protagonisti del racconto.
Venuto al mondo [id., Italia/Spagna/Croazia] REGIA Sergio Castellitto
CAST Penélope Cruz, Emile Hirsch, Adnan Haskovic, Saadet Aksoy.
SCENEGGIATURA S. Castellitto, Margaret Mazzantini. FOTOGRAFIA Gian Filippo Corticelli. MUSICHE Eduardo Cruz.
Drammatico, durata 127 minuti.