Quando la guerra è un profondo atto d’amore
Roméo e Juliette dichiarano guerra e finalmente travolgono tutto e tutti con la loro forza! Se guerra deve essere che sia, e si combatte a colpi di gioia, musica, colori, vita e tanta ironia. Accade ne La guerra è dichiarata, di Valérie Donzelli, la commedia francese che lo scorso anno ha aperto la “Semaine de la Critique” a Cannes.
Un male che lascia poche speranze è il campo di battaglia dei protagonisti, un tumore al cervello che ha colpito il loro piccolo figlio Adam di diciotto mesi. E uniti più che mai li vediamo affrontare le pressioni e le difficoltà di una malattia che non perdona. A conti fatti, i due personaggi del film, che portano i nomi degli eroi shakespeariani, compiono un viaggio dentro a se stessi e al loro rapporto che li porta dalla disperazione alla speranza, dalla debolezza alla forza, da momenti di lucida follia alla saggezza. Non si sottraggono mai, si mettono in gioco continuamente: combattono, soffrono, bevono, baciano, ballano, si amano e soprattutto non perdono la speranza. Roméo, l’elemento razionale della coppia, si protegge dal dolore dietro una finta indifferenza poiché si “devono economizzare le energie”; Juliette si lancia in una corsa folle ed angosciante nell’ospedale di Marsiglia in attesa della drammatica diagnosi, lasciandosi trasportare dall’emotività e dallo smarrimento perfettamente evocato dalle inquadrature in movimento. Così, Valérie Donzelli traspone sullo schermo la sua reale esperienza di vita, interpretandola assieme al compagno Jérémie Elkaïm, con cui l’ha condivisa. Ai margini della tragedia raccontata si respira sempre coraggio e ottimismo. La guerra è dichiarata affronta, così, una tematica difficile con un piglio decisamente leggero attraverso un susseguirsi di eventi, ritmi e registri che alternano sullo schermo momenti incalzanti e frenetici ad atmosfere più riflessive e silenziose. Fin dall’incipit la messa in scena della Donzelli fa ampio ricorso all’immaginario pop e ai più ovvii cliché sull’amore romantico e la sofferenza. Ma se la prevedibilità di questi ultimi può essere pensata come a un tentativo per la regista di prendere le distanze dalla propria esperienza dolorosa, questo appare anche come un limite, poiché svuota il dramma del suo significato più profondo rendendolo didascalico (ad esempio nella sequenza in cui Roméo viene informato del tumore del figlio). Ma è la vita vera che scorre sotto i nostri occhi e La guerra è dichiarata è una storia che potrebbe toccare a chiunque. Significativa la colonna sonora curata dallo stesso Elkaïm, che sostiene il film in tutto il suo svolgimento.
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