Il Cile di ieri
Nel settembre 1973 il Cile guidato del presidente Salvador Allende è vittima di un colpo di stato che vede salire al potere il dittatore Augusto Pinochet. In quel periodo si trovano a Santiago anche Lena e Daniel, due giovani tedeschi innamorati, lei assistente di volo della Lufthansa e lui fotografo e sostenitore di Allende. Accusato di essere un collaboratore dei comunisti, Daniel viene arrestato dalla polizia segreta di Pinochet e portato a Colonia Dignidad, dove subisce pesanti torture. Ma non è il solo prigioniero vittima di abusi.
Colonia è l’ennesimo film che racconta una delle pagine della storia mondiale più crude e violente, ma forse meno conosciute. Perché gli orrori vissuti nella dittatura cilena non sono inferiori a nessun altro regime, nazismo compreso (e caso vuole che sia proprio il regista tedesco Florian Gallenberger a dirigerne l’operazione). Tratto da una storia vera, Colonia racconta di come in un amore possa nascondersi tutta la forza necessaria a sopravvivere anche in una vita che non è più vita, ma allo stesso tempo apre gli occhi e fa riflettere anche a distanza di anni su come l’essere umano sia capace di trattare, senza alcun rispetto, il suo simile. Gallenberger, che ha curato la sceneggiatura insieme a Torsten Wenzel, mescola con disinvoltura la storia d’amore con quella più prettamente storica, anche se alla fine quest’ultima risulta più penalizzata, forse per un’eccessiva prudenza narrativa. Eppure quello che successe a Colonia Dignidad non ha bisogno di troppe spiegazioni, bastano le sole immagini. Così Lena, pur di salvare il suo amato, si reca di sua spontanea volontà nella colonia cilena, dove, attraverso i suoi occhi, scopriamo le atroci verità che hanno subito uomini, donne e bambini. Imprigionati in un orrore in mezzo al nulla, solo pochi fortunati hanno trovato una via d’uscita in oltre 40 anni di prigionia. Colonia, con un’impronta prettamente thriller, riesce a scavare nel regime di Pinochet e a lanciare accuse anche alla Germania che, dopo le polemiche per la visione del film, si è trovata costretta a togliere il segreto di stato sull’accaduto. Motivo in più per apprezzare un’opera che ha di per sé i suoi limiti, ma che grazie ai due interpreti principali Emma Watson e Daniel Brühl riesce a ricostruire un ritratto esaustivo di una pagina della storia contemporanea cilena che merita tutta l’attenzione del caso.
Colonia [id., Germania/Lussemburgo/Francia 2015] REGIA Florian Gallenberger.
CAST Emma Watson, Daniel Brühl, Michael Nyqvist, Vicky Krieps, Martin Wuttke.
SCENEGGIATURA Florian Gallenberger, Torsten Wenzel. FOTOGRAFIA Kolja Brandt. MUSICHE André Dziezuk, Fernando Velàzquez.
Drammatico/Thriller, durata 110 minuti.