L’illuminazione del supereroe
Kick-Ass non sorprende solamente per l’intelligenza del plot, ma anche per la notevole capacità di messa in scena da parte di Matthew Vaughn, che riesce a dare la profondità e la giusta illuminazione alle nevrosi dei supereroi senza super poteri dell’omonimo fumetto da cui la pellicola è tratta.
Incapace di cogliere tutte le sfumature della vita reale, Dave Lizewski, studente che decide di diventare un eroe mascherato per combattere la criminalità, andrà a sbattere contro un mondo violento e pericoloso oltre ogni sua aspettativa, dove i cattivi sono cattivi sul serio e non sempre tutto va come previsto. La fotografia del film è sovraesposta, come a suggerirci l’incapacità dei giovani protagonisti di cogliere correttamente le sfumature di un mondo complesso e brutale; ai loro occhi tutto si riduce a bene o male, eroe o villain, chiaro o scuro. Profondità di campo e illuminazione sono usate per ricordare l’incoscienza, l’estraneità dei protagonisti; si sottolinea la distanza dei ragazzi da un mondo che difficilmente riusciranno a percepire in toto. Esplicativa, in questo senso, la scena in cui avviene lo scontro tra Kick-Ass e il rivale Red Mist in cui, grazie ad un gioco di specchi, la stanza viene ampliata a dismisura così da rendere invisibile la parete. Con Kick-Ass lo spettatore è vittima di un brusco risveglio dal solito cinecomic: la pellicola ci presenta, nonostante il tono molto ironico e dissacrante, sequenze di crudeltà e ferocia esagerate che raramente siamo abituati a vedere in pellicole del genere. L’indugiare della cinepresa sui corpi dei personaggi principali, dopo le scene di maggior violenza e la sorpresa di ciò che vediamo, ci potrebbe portare a credere nella “essenza onirica” delle sequenze più brutali che, invece, si rivelano essere sempre le conseguenze delle azioni avventate degli eroi mascherati (su tutti l’accoltellamento di Kick-Ass al primo scontro). La crescita dei protagonisti durante lo svolgimento del racconto è sia interiore che fisica, e li porta, assieme allo spettatore, a un risveglio nel mondo reale. Così si potrebbe interpretare lo sguardo verso il sole di Kick-Ass e Hit-Girl, l’inizio per entrambi di una nuova vita in cui la differenza tra bene e male non è più netta come una fotografia sovraesposta, ma presenta sfumature prima impercepibili.
Kick-Ass [Id., USA/Gran Bretagna 2010] REGIA Matthew Vaughn.
CAST Aaron Johnson, Mark Strong, Nicolas Cage, Chloë Moretz, Christopher Mintz-Plasse.
SCENEGGIATURA Jane Goldman, Matthew Vaughn (dal fumetto di Mark Millar). FOTOGRAFIA Ben Davis. MUSICHE John Murphy, Henry Jackman, Marius de Vries, Ilan Eshkeri.
Azione/Commedia, durata 117 minuti.