The Wolf of Via Montenapoleone
Se in questi giorni l’attenzione del mondo cinefilo è in buona parte concentrata sul film di Scorsese e sul broker interpretato da Di Caprio, anche il cinema italiano prova a parlare della crisi, con il ritratto di un uomo all’apparenza potente, realizzato e di successo.
Zurloni, interpretato da Claudio Bisio, è un ricco avvocato d’affari, tagliatore di teste, senza troppi scrupoli, arrogante, disposto anche al trucco più ridicolo per farsi vedere, convinto di essere invincibile, sempre sulla cresta dell’onda e che la gabbia dorata in cui è vissuto sia impermeabile agli effetti della tempesta finanziaria. Basta però un affare andato a male perché il suo mondo di apparenza e autoconvinzione inizi a scricchiolare: il capo ne approfitta per riservargli lo stesso trattamento da lui usato per licenziare collaboratori e lo lascia in mezzo ad una strada. Le crisi familiari sempre meno latenti e la consapevolezza che il suo successo e il suo far parte della gente che conta erano favolette raccontate per addolcire il fallimento e la mediocrità contribuiscono ad un percorso di presa di consapevolezza e morale di recupero della dignità. La gente che sta bene è una commedia che prova a differenziarsi dalla media non particolarmente entusiasmante di commedie italiane degli ultimi anni, cercando di essere più efficace a livello di rappresentazione e più amara nel tono. Il gioco nella prima parte funziona: cercando il sorriso costante piuttosto che la risata fragorosa, Patierno riesce a tratteggiare con una certa efficacia il bel mondo e soprattutto la crisi su più livelli del protagonista. Anche la logorrea tipica di Claudio Bisio appare, questa volta, funzionale a sottolineare la condizione del personaggio e i suoi sforzi di rimanere a galla e di non essere risucchiato nel baratro. La sua crisi arriva esplicitamente a toccare la tragedia, che da un lato riconferma la sua vigliaccheria e dall’altra dà il colpo di grazia alle sue vecchie convinzioni. Sin qui il film di Patierno funziona abbastanza, fino a che non si arriva alla definitiva resa dei conti del finale, dove riappare il demone dell’assoluzione di popolo e del tarallucci e vino sempre e comunque. D’accordo che la condanna totale, visto il processo di presa di coscienza, sarebbe stata eccessiva, ma il lieto fine è troppo lieto e spensierato; bastava solo quel retrogusto di amarezza presente nella prima parte a renderlo più problematico e convincente. Ancora una volta, alla fine dei conti, la comicità nel belpaese non è usata per scardinare convinzioni e porre dubbi, ma per giustificare, sottovalutare e assolvere: qualsiasi cosa facciamo siamo sempre e comunque brave persone. Vabbè!
La gente che sta bene [Italia 2014] REGIA Francesco Patierno.
CAST Claudio Bisio, Margherita Buy, Diego Abatantuono, Jennipher Rodriguez, Claudio Buccirosso.
SCENEGGIATURA Federico Baccomo, Federico Favot, Francesco Patierno, Marco Pettenello. FOTOGRAFIA Maurizio Calvesi. MUSICHE Santi Pulvirenti.
Commedia, durata 105 minuti.