È arrivata la castigamatti
Steven Soderbergh, premio Oscar con Traffic (2000), torna a dirigere un film al femminile dopo Erin Brockovich – Forte come la verità (2000), e The Girlfriend Experience (2009).
Il ruolo scelto per la sua eroina è però inusitato in quanto la pletora di agenti segreti che negli anni si sono avvicendati sullo schermo è senza dubbio di sesso maschile. Un personaggio nuovo quindi, utilizzando per di più un’attrice esordiente ma con un passato di lottatrice di muay thay e pluricampionessa mondiale delle Arti Marziali Miste, le mitiche MMA, capaci di catalizzare l’attenzione di milioni di persone. La trama: Mallory Kane (mai nome fu così appropriato per gli effetti devastanti sugli avversari) è una 007 che opera con una compagnia indipendente di cui il governo statunitense si serve per lavori sporchi in giro per il mondo. In rotta con il suo capo, accetta un’ultima missione e parte per l’Europa. Ben presto però si rende conto di essere stata usata e destinata all’eliminazione. Scampata alla morte, cerca di scoprire i colpevoli del tradimento lottando con le unghie e con i denti per non soccombere. Il mestierante Soderbergh, con opportuni accorgimenti, mette in risalto le innate qualità atletiche della protagonista a discapito della recitazione, costringendola all’azione in un mondo fatto da uomini che manovrano senza scrupoli i destini del prossimo e facendola interagire con attori di fama senza per questo rubarle la scena. Gina Carano, volenterosa, misurata e professionale, è una gradita sorpresa anche perché, a differenza di molte colleghe, non usando controfigure, imprime alla sua azione un “effetto verità” molto efficace che cattura lo spettatore. Sicuramente la rivedremo sullo schermo per altre avventure. Il film è destinato agli amanti del genere che, dopo i vari Chuck Norris, Jean-Claude Van Damme, Steven Seagal, Jet Li e soci, si trovano nel piatto una forza della natura, con in più un fisico mozzafiato. L’importante però, come dice Ewan McGregor a Michael Fassbender nel corso del film, “non devi pensare a lei come a una donna… sarebbe un grave errore”.